Visitare Malindi e Watamu

Ebbene siete arrivati finalmente al mare.

Spiagge bianche fatte di sabbia finissima come farina, acqua calda come una vasca idromassaggio, pesci: non fermatevi però, perché c’è anche altro da fare sia a Malindi che, e soprattutto, a Watamu.

Le descriviamo insieme perché sono molto vicine e, in genere, si atterra all’aeroporto di Malindi proprio per per poi raggiungere Watamu: quindi non rompiamo la tradizione e immaginiamo che una di queste due città sia il vostro pivot di partenza per le altre esperienze.

Vivere a Watamu

Italia.

C’è poco da dire: sembra di stare in patria. I locali parlano bene l’italiano (spesso meglio dell’inglese), si mangia una pizza che in alcuni casi è migliore di tanti locali qui in Italia, ci sono osterie romanesche (in cui si preparano amatriciana e carbonara) e si mangia pasta di Gragnano.

Non entriamo del merito di questa evidenza. Di certo andare in Kenya e restare fissi a Watamu:

non è vivere l’Africa né è conoscere il Kenya

Chi vi dirà “sono stat* in Kenya” ed ha solo vissuto a Watamu, non ha visto nulla.

In un viaggio di almeno dieci giorni, non riteniamo questa debba essere l’unica tappa, per quanto detto sopra, ma può essere l’ultima, nel caso vogliate rilassarvi dopo le fatiche del safari o dopo aver vissuto le esperienze di Nairobi o la prima, nel caso  vogliate fare prima la parte ‘facile” di mare e poi spingervi verso il vero cuore dell’Africa e del Kenya.

Watamu e malindi mare e keny

Watamu e Malindi sorgono sulle rive di un fiume molto ricco, che rende florida e verdeggiante la terra circostante: i problemi, la siccità, le “questioni africane” qui non arrivano più. Qui si pensa al turismo, si ride, si sta in vacanza vera.

È una parte facile del viaggio perché il turismo qui la fa da padrone, tutti sono orientati al turista, ci sono locali e c’è una folta colonia italiana (che a sentire i locali ha reso allegra e spensierata questa parte turistica del Kenya a dispetto della più seria e cupa Mombasa, preferita dei turisti inglesi e tedeschi, meno generosi e buoni di quanto non siamo noi italiani).

Mangiare non sarà un problema, a noi la cucina locale, con riso, verdure, fagioli e il chapati, una sorta di piada non lievitata, è piaciuta parecchio. Se siete vegani nei ristoranti italiani qualcosa riuscirete a mangiare sicuramente.

Raccomandiamo di fare attenzione all’acqua e ai cibi crudi.

Usate solo acqua imbottigliata (peccato per l’inquinamento, visto come smaltiscono le scorie) e abbiate attenzione a mangiare cibi crudi solo in specifici locali.

Per spostarsi suggeriamo di affittare, a pochi euro, i simpatici TucTuc, Api Piaggio adattate al trasporto passeggeri, che sono attive fino a notte fonda e vi faranno respirare l’aria della notte.

tipico TucTuc della Piaggio a Watamu

Cosa fare a Watamu e Malindi?

Qui ci sono diverse escursioni e attività che Philip potrà proporvi: detto sinceramente il nome “Safari Blu” sembra essere una trovata pubblicitaria, ma non fatevi scoraggiare da questo dettaglio e partite!

Un’intera giornata immersi nelle mangrovie, nella natura pluviale e, suggeriamo anche il turistico ma divertente giro nelle canoe tipiche sotto le radici di questi immensi alberi pluviali.

Non tralasciate la magnifica spiaggia d’oro di Che Shale, a non più di un’ora da Malindi (qualche minuto in più se partite da Watamu) e non dimenticatevi di fare un aperitivo al Carab Shak, un locale immerso nelle mangrovie dove attenderete il tramonto in modo indimenticabile (prenotate o arrivate per tempo, altrimenti, se sarete fortunati, dovrete stare in piedi, se non addirittura restar fuori e tentare la fortuna un altro giorno).

Non dimenticate di dar da mangiare alle scimmie delle Rovine di Gede, escursione di qualche ora, a pochi minuti da Watamu, che decisamente arricchirà il quadro del vostro viaggio, facendovi scoprire molto della storia di questa nazione che sicuramente non conoscerete.

Se poi siete stanchi di girare nessuno vi impedirà di godervi la spiaggia che si sviluppa lungo la costa di Watamu: la marea è un fenomeno affascinante che mostra centinaia di metri di fondale.

Scordatevi nottate in spiaggia: davanti ai resort i cancelli di accesso vengono tenuti chiusi fino all’alba, per motivi di sicurezza.

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