Visitare Nairobi

Pensare che il Kenya si fermi alle spiagge bianche e ai mari caldi è un peccato: per conoscere l’Africa, il Kenya, è importante visitare anche luoghi meno turistici, che mantengano intatte le abitudini locali.

L’immagine scelta per raccontare Nairobi va capita e interpretata: ovviamente ci sono alcune cose consigliate da fare, ad esempio visitare il l’orfanotrofio degli elefanti, il David Sheldrick Wildlife Institute, ma non vogliamo limitarci a parlare degli animali.

Ce ne sono, lo sappiamo, ma se siete qui è perché oltre al Safari, volete scoprire qualcosa in più.

strade di Nairobi trasportatore Kenya

Il Kenya è indiscutibilmente una nazione di contraddizioni: sullo sfondo di grattacieli e palazzi, trovate baracche e strade sterrate, vicino ad un negozio di telefonia che pubblicizza la rete 5G, sì avete letto bene, troverete un Masai che vende dei prodotti dal suo villaggio.

Nairobbery

Ne parlano come una città pericolosa, da qui il gioco di parole con robbery (rapina): che dirvi?

Di certo girando per le strade di Nairobi, verrete guardati da tutti: sarete gli unici bianchi immersi in una città di neri.
Noi pensiamo sia un’esperienza fondamentale per capire e avvicinarsi di più al concetto di diversità, di inclusività e per capire cosa significhi essere una minoranza con un colore della pelle differente.

La città, come detto, è contraddittoria: se fuori dal grande “urbanisimo”, dove i valori della vita sono atavici, quasi del tutto slegati da qualsiasi oggetto-status-symbol, nella capitale o a Mombasa, la percezione del benessere derivato da “cose materiali” è più presente. Il rischio quindi che la vostra fotocamera costosa sia oggetto del (vacuo) desiderio di qualcuno è reale.

Ciò significa non andare a visitare la capitale?
O starsene chiusi in hotel fino al giorno dopo?

Non siamo di questo avviso.

Usare un po’ di sale in zucca è d’obbligo, quello è certo: non sfoggiate i vostri averi, il vostro benessere, esattamente come fareste in qualsiasi altra città che non conoscete o di cui non siete sicuri di riuscire a gestire una situazione / dialogo inattesi, non girate con oro e tecnologia appesa al collo, non infilatevi in vicoli sterrati, bui e lontani dal flusso principale e probabilmente tornerete a casa con un’esperienza positiva in più e un po’ di paura in meno.

A Nairobi fa freddo!

Sì, a Nairobi in pieno Agosto la temperatura crolla a 12-15°: portatevi un giubbotto caldo (lo stesso che probabilmente userete per il vostro safari) e usatelo per coprirvi a dovere -averi compresi- e prenderete due piccioni con una fava.

Ok, siamo convinti. Che si fa e in quanti giorni?

Due giorni pieni e partenza il terzo sono forse la soluzione più adeguata.

Parchi naturali: ce ne sono due. Avrete modo di entrare fisicamente in contatto con degli animali enormi, elefanti e giraffe, come altrimenti nel safari non vi sarà consentito.

giraffe center Nairobi

Il museo di storia naturale che si visita in un paio d’ore, lasciandovi poi modo di fare altro, è un luogo che racconta, in modo un po’… economico, una storia di tutti noi. Dell’Africa, dell’origine dell’uomo.

guerriero masai museo di storia naturale a Nairobi

Non sono i musei vaticani, ma di certo è un viaggio nel tempo che è interessante fare: qui c’è modo di organizzare un tour assolutamente da fare e da vivere, e rende forse questa tappa un obbligo: il più grande agglomerato detto slump, le baraccopoli, chiamato KyberaUna città nella città. Un must che vi farà capire il senso vero del concetto espresso all’inizio di questo diario: una nazione di contraddizioni.

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